MANUTENZIONE GIARDINI

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IL PRATO

28 settembre 2010
IL PRATO
IL PRATO

Impianto di un nuovo tappeto erboso:

 

 

-          Preparazione del letto di semina:

 

 

L’elemento fondamentale che consente alle specie arboree di proliferare e di mantenere un tappeto erboso che perduri negli anni, è la preparazione del letto di semina.

Le principali lavorazioni sono quelle di affinare senza polverizzare la struttura del terreno, di modo da renderla abbastanza fina da permettere un primo sviluppo dell’erba, e quindi si consiglia di lavorare il terreno di modo che esso raggiunga una dimensione media dei granuli di terra, compresa tra i 1/5 mm.

Se il terreno presenta una tessitura di tipo argilloso o limoso, è inoltre necessario eseguire inizialmente delle lavorazioni dell’ordine delle ripuntature andando ad approfondire organi lavoranti adatti a tale operazione a circa 40-45cm, di modo da favorire l’aerazione e lo sgrondo delle acque, che in questi tipi di terreni, è sfavorita, quindi annualmente ripetere, a prato insediato, delle arieggiature leggermente più profonde del normale (3-4 cm), ma senza andare a danneggiare l’apparato radicale del prato.

 

 

-          Scelta delle specie arboree da seminare:

 

 

Per seminare un prato di un’area verde di un comune o di un’abitazione, si preferisce utilizzare un miscuglio di varie tipologie di specie arboree di modo da favorire lo sviluppo del prato negli anni senza che esso possa trovare difficoltà durante la sua crescita.

 

 

-          Il taglio del prato:

 

 

Un tappeto erboso folto e rigoglioso protegge il terreno dall’erosione, raccoglie e trattiene l’acqua piovana, inoltre le piantine d’erba producono ossigeno in quantità considerevole, trattengono la polvere e grazie ad un lento processo d’evaporazione dell’umidità trattenuta nel terreno producono un piacevole effetto rinfrescante, inoltre un tappeto erboso folto e regolare abbellisce ogni area verde.

Chiaramente i costi d’impianto e la manutenzione di esso, in particolar modo nel caso dello sfalcio del tappeto erboso, sono notevolmente elevati, e se si vuole ottenere un risultato piacevole che rientri nella categoria dei giardini ornamentali, questi costi aumentano ancora di più. 

Ma c’è da notare che rispettando alcune semplici regole non è difficile ottenere un prato curato, resistente e longevo, ammirato ma molto spesso le aspettative che avete dal vostro prato, non corrispondono al suo aspetto e questo, generalmente è causato da due fattori:

 

-          Il taglio eccessivamente radente al suolo.

-          Intervalli troppo lunghi tra un taglio e l’altro.

-          Importante presenza d’infestanti.

 

Quindi un prato ornamentale dovrebbe essere tagliato 2 volte la settimana, un prato normale 1 volta, per non parlare dei campi da golf, che vanno rasati giorno per giorno.

 

 

-          L’altezza di taglio:

 

 

Un taglio troppo radente al suolo, mutila l’apparato basale delle plantule e ciò rappresenta letteralmente un trauma per il prato; inoltre fare attenzione hai periodi in cui il prato ha raggiunto un’altezza superiore hai 10 cm, (perché siete stati in vacanza…) il taglio deve avvenire in due fasi, lasciando un paio di giorni tra un operazione e l’altra, questo perché il vostro prato avendo raggiunto una consistente altezza, comincerà a sviluppare un fusto più coriaceo e legnoso per migliorare la propria capacità al portamento eretto e per ovviare a tale problema, si consiglia sempre, di non asportare più del 40% dell’altezza totale del manto erboso, così che il vostro prato sopporterà meglio due tagli di 3-4 cm (nel caso l’erba sia alta 10cm) ciascuno, che non un taglio solo, portando il prato da 10cm a circa 3 - 4cm

 

 

-          Attenzione alle lame!:

 

 

L’errore più grave è determinato dall’utilizzo di lame non perfettamente affilate.

Le lame monche del vostro tosaerba strappano invece di tagliare e la ferita della piantina ha una superficie esposta all’aria molto superiore a quella ottenuta con una lama affilata.

Ma è da evidenziare il fatto che le lame ben affilate non sono il massimo per eseguire una rasatura ottimale difatti si consigliano le macchine con apparati di taglio di tipo elicoidale, molto usati nei green dei campi da golf, ma eccessivamente costose per giardini privati.

 

 

-          Epoche di taglio:

 

 

È preferibile evitare le ore calde della giornata, mentre se l’erba presenta un’umidità non molto elevata, è possibile eseguire il taglio, a patto che il vostro tosaerba sia in grado di non intasarsi con queste condizioni.

Generalmente nel nostro areale, lei prime operazioni di taglio, si possono eseguire già dalla seconda settimana di marzo, per terminare alle ultime settimane di settembre.

Sarebbe utile prevedere un taglio finale attorno alla seconda settimana d’ottobre, arrestando così la crescita del tappeto erboso entro i 5 cm. Naturalmente questo taglio và eseguito evitando operazioni di taglio nei giorni in cui le temperature si abbassano sotto gli 8°C ed evitare di tagliare la cotica erbosa radente al suolo quindi mantenendo un’altezza di taglio attorno ai 3 cm.

 

 

-          Concimazioni:

 

 

Le riserve di sostanze nutritive del terreno sono limitate e a volte il vostro giardino nasce su un terreno in pessime condizioni causato non solo dal calpestio dei mezzi che hanno operato ad esempio nella costruzione di una casa, ma pure dai materiali che vi sono rimasti e che con il tempo hanno rovinato il terreno.

Chi vuole un prato piacevole, non può rinunciare alla concimazione NPK.

Esistono concimi specifici adatti ad ogni necessità nei quali l’azoto (abbr. chimica N) costituisce l’elemento principale preposto alla colorazione e alla densità delle piantine.

Il fosforo (P) favorisce la foliazione e la formazione di nuove plantule, Il potassio (K) rinforza i tessuti cellulari e la resistenza contro le basse temperature, la siccità

e le malattie.

Un buon fertilizzante contiene anche i microelementi quali: magnesio (Mg), manganese (Mn), zinco (Zn), rame (Cu) e boro (B).

È possibile fare le concimazioni con prodotti sciolti in acqua se lo preferite, fatelo a bassa concentrazione e con interventi ripetuti in 4 volte all’anno, così i concimi, si distribuiscano e penetrino nel terreno in modo molto efficace e uniforme.

Per i granulati è indispensabile l’uso di uno spandiconcime o per limitate superfici, il lavoro può essere eseguito a mano.

Un prato consolidato dovrebbe essere concimato due o tre volte l’anno durante la fase di crescita (primavera – estate - inizio autunno).

Il segnale per la prima concimazione primaverile è dato dal risveglio delle piantine, riconoscibile dal cambio di colorazione che tende al.

Intervenire ulteriormente quando la colorazione o la crescita mostrano una mancanza di nutrimento. L’ultima concimazione è opportuno eseguirla verso la fine di settembre.

 

 

 

Accorgimenti utili

 

 

 

Il “mulching” Per un prato in buona salute, la concimazione chimica può essere egregiamente sostituita dall’erba tagliata, mancinata finemente e lasciata al suolo.

Le sostanze necessarie alla crescita vengono fornite spontaneamente dal “mulching” in decomposizione naturale.

In tutti gli altri casi, il “mulching” integra ottimamente i fertilizzanti chimici, apportando dosi considerevoli di sostanza organica.

 

Come bagnare il prato L’acqua, come la luce e il concime è di vitale importanza. Bagnare al mattino presto o alla sera utilizzando degli spruzzatori.

Getti d’acqua concentrati servono solo a distruggere la naturale consistenza della superficie di appoggio del manto erboso.

Bagnare una volta la settimana con ca. 15 – 20 l/mq anche durante i periodi di siccità, questo perché l’acqua per dissetare la piantina deve raggiungere le radici.

L’umidità superficiale serve unicamente al proliferare di funghi e virus.

 

Arieggiare il prato è un operazione fattibile con appositi rastrelli o macchine specifiche. Tale intervento è utile eseguirlo in primavera dopo il primo taglio di modo da asportare muschi ed infestanti stolonanti, migliorando anche la penetrazione dell’acqua.

Lo strato feltroso è l’ambiente ideale per le erbacce e le muffe, responsabili del soffocamento delle piantine d’erba.

 

 

 

A cura di: P.A. Tosolini Matteo

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